Questa la decisione a sorpresa del TF di Bellinzona per il 61enne accusato di essere il "banchiere" della 'Ndrangheta
Si potrebbe parlare di un nuovo smacco per il Ministero pubblico della Confederazione di Lugano. Oggi i pochi cronisti presenti in aula del Tribunale penale federale di Bellinzona si attendevano che Franco Longo, soprannominato il "banchiere" della 'Ndrangheta, fosse condannato senza indugi. Questo per sostegno a un'organizzazione criminale di stampo mafioso e di riciclaggio di denaro aggravato. Lui infatti aveva ammesso tutti i capi di accusa, anche durante il dibattimento questo pomeriggio.
Ma i giudici hanno deciso a sorpresa che il rito abbreviato - con cui si è svolto il processo - non ha permesso di andare in profondità nell'inchiesta.
Tutto da rifare dunque per i magistrati dell'antenna Luganese, al primo processo della nuova procuratrice capo Dounia Rezzonico. L’inchiesta dunque dovrà essere rifatta secondo la procedura ordinaria.
Oltre ai capi di accusa, Longo, che dal 2012 abitava a Vacallo con regolare permesso B, aveva acquistato un palazzo a Chiasso, davanti alla stazione, per il valore di 3,3 milioni di franchi, assieme a Domenico Martino (anch'egli arrestato con l'accusa di appartenere a un'organizzazione mafiosa) e un socio ticinese (ex municipale di chiasso non indagato). L'accusa aveva chiesto 4 anni di carcere.